araldica

Araldica del Militare Ordine del Collare

La Croce del Militare Ordine del Collare

Gli Statuti Generali dell’Ordine del 1968, anno della scomparsa di S.A.R. Don Francesco Mario II e dell’assunzione della Gran Maestranza da parte di S.A.R. Don Roberto II, costituiscono già in primo passo per una più chiara definizione dell’Ordine stesso, quale milizia “di croce”, secondo la definizione del Sansovino.

Il Gran Cancelliere, Don Salvatore Ruta Crevy, Marchese di Santa Margherita, in execuzione di un tale ambizioso programma, inizia con l’araldista molto noto in campo internazionale Carl Alex von Volborth, che in quel tempo viveva negli Stati Uniti, lo studio della croce per il mantello dei cavalieri e, quindi, della croce quale decorazione basica.

Lo studio, non sempre effettuato su documenti iconografici (nell’artista vi era anche la ricerca di una certa “originalità”), condusse ad una selezione di croci, otto in toztale, contenute in due tavole, riprodotte a pp. 17 & 18 del “Patrimonio Araldico della Real Casa”.

Ispirato dal “retablo” di San Jorge del pittore catalano Bernat Martorell (1427 – 1452) e dalla croce gigliata da lui mirabilmente dipinta sulla cotta del Santo, il Gran Cancelliere optò per la prima croce della seconda tavola modificata nel senso che invece di essere caricata del monogramma SA, lo era dello scudetto Paternò-Maiorca.

Effettuata la scelta, veniva emanato il Regolamento delle Uniformi e delle Insegne, che pur mantenendo in uso le decorazioni di foggia antica introduceva l’uso del mantello ornato sulla spalla sinistra della Croce del diametro di cm. 25.

Negli anni che andarono dal 1967 al 1971, venne effettuata la conversione dei gradi dell’Ordine, che passarono da sei a tre, ponendo come grado a parte il Gran Collare.

Non restava che abolire le decorazioni in uso e stabilirne di nuove. Cosa che avenne in due tempi : le nuove decorazione vennero adottate nel 1972, le antiche rimasero in uso come decorazioni delle Categorie di Merito sino al 1974.

La decorazione basica è quella del Cavaliere di Gisutizia e Devozione che consiste nella croce “gigliata d’oro, interzata di rosso nel terzo centrale, caricata dello scudetto dei Paternò”, decorata della corona reale e pendente dal trofeo d’armi. Il nastro è di seta ondata di rosso orlato di giallo. La decorazione viene portata al collo mediante il nastro foggiato a collarino. Le Dame la portano appesa ad un nodo di nastro a sinistra nel petto. Le categorie di Grazia non recano la corona. I Cavalieri di Gran Croce portano la placca sulla sinistra sotto il petto. La placca dei Gran Collare e Collare è d’oro a otto punte di cm. 7 di diametro caraicata della croce dell’Ordine, a differenza di quella dei Gran Croce di Devozione che è unguale ma in argento. La placca dei Gran Croce di Merito è d’argento a 4 punte, sempre caricata della croce dell’Ordine.

I Cavalieri chi fanno il voto di professione nelle mani del Gran Maestro portano la croce sulla parte sinistra.

La creazione della croce gigliata obbligò alla realizzazione di un nuovo Gran Collare, formato da 8 E affrontate da 8 dischetti caricati dalla croce dell’Ordine e unite al centro dall’arma di cui pende la decorazione.

Il Collare al posto dell’arma reca il trofeo d’armi. Il tutto d’oro e smalti.

Composizione delle Armi

Solamente il Gran Maestro inquarta le proprie armi con quelle dell’Ordine.

Poiché le armi Paternò e quelle dell’Ordine sono uguali, le armi del Sovrano Gran Maestro inquartato al I e al IV Paternò Castello e Guttadauro. Sicchè l’arma del Sovrano Gran Maestro si legge : “inquartato : nel I e nel IV semispaccato e partito : nel 1o d’oro a quattro pali di rosso con la cotissa d’azzurro attraversante sul tutto, nel 2o d’azzurro al castello d’oro di tre torri aperto e finestrato di nero, nel 3o d’azzurro a tre fasce d’oro accompagnate da sei bisanti dello stesso disposti 3, 2, 1 tra le fasce e in punta ; nel II e nel II d’oro a quattro pali di rosso con la cotissa d’azzurro attraversante sul tutto”.

I membri del Governo, i Commendatori Eereditari e i Cavalieri Professi accrescono la loro arma del capo di Sant’Agata, che è “d’argento alla croce piana di rosso bordata d’oro”.

Gli altri membri del Supremo Consiglio accollano lo scudo alla croce dell’Ordine.

Gli altri membri ornano esteriormente la loro arma con la decorazione del loro grado.

I Gran Collare e i Gran Croce con Collare pongono questa decorazione attorno allos scudo.

Gli Scudieri, i Paggi e le Damigelle si ornano dell’arma dell’Ordine, posta liberamente sotto la punta dello scudo.

I Cavalieri Professi hanno il diritto di innalzare il loro stendardo personale al di sopra del loro stallo nella cappella dell’Ordine e di apporre la loro arma alla spalliera del medesimo stallo.

Al fine di non soverchiare le armi personali, un membro dell’Ordine quale che sia il suo grado od officio, può usare la semplice croce come “distintivo” (badge), da collocare all’esterno dello scudo, nel punto che sia esteticamente il più conveniente. La croce non dovrebbe avere un diametro maggiore di un quarto dell’altezza dello scudo.

Insegne ed Emblemi

I grandi dignitari dell’Ordine e segnatamente : Il Sovrano Gran Maestro, il Gran Cancelliere, il Governatore, il Maresciallo, il Grande Ospedaliere, il Gran Visitatore, nonché i capi di giurisdizione, cioè i Gran Priori, i Priori e i Commendatori, innalzano lo stendardo che è formato da un quadrato di cm. 60 per lato, di seta bianca bordata da una frangia d’oro e recante al centro la croce dell’Ordine.

Chi innalza l’arma reca la denominazione del proprio officio su un nastro color carminio, pendente dalla freccia alla sommità dell’asta.

Il Servizio Ospedaliero del Militare Ordine del Collare usa come emblema la croce gigliata circondata dalla scritta “Servizio Ospedaliero – M.O.C.”.